Sono la mamma di un bambino che oggi ha 6 anni. Noi genitori abbiamo cominciato a notare delle stranezze nel nostro bambino dall’età di due anni, non parlava in maniera comprensibile, ma “parlottava”, non riusciva a guardare negli occhi, stava spesso fermo da solo. Non mangiava tutto quello che gli si proponeva, ma preferiva nutrirsi con bastoncini di pesce ed omogeneizzati. A volte faceva dei movimenti stereotipati con le mani iniziati a 15 mesi. Non comprendeva molto del linguaggio parlato, pronunciava e conosceva il significato di alcune parole di uso comune e dei personaggi dei cartoni animati che preferiva e ripeteva le parole o le frasi, ma non spontaneamente.
Spesso divagava con il linguaggio e parlava da solo. Per questo abbiamo deciso di farlo visitare presso un istituto di Genova il 10/3/2008 dove hanno diagnosticato “un quadro nero-psicomotorio caratterizzato da ritardo in tutte le aree di competenza esplorate, in particolare nel settore della comunicazione e della relazione” e l’anno dopo (7/4/2009) “un disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato”. Abbiamo cominciato così un percorso riabilitativo ed educativo presso il Centro “La Comunicazione” a Bitritto (BA).
Abbiamo conosciuto la dott.ssa Antonia Campanella e il metodo AU.GE.V con il quale il nostro bambino è stato trattato per 5 anni e intanto continuavamo a far controllare il nostro bambino: nel febbraio 2010 il dottor M. Z. ha visitato mio figlio e ha constatato che si trattava “di un bambino con Sindrome di Asperger” e proponeva di far valutare nostro figlio da uno psicologo che ha rilevato “residui elementi di chiusura (…) e di insufficiente esperienza di carattere sociale”. Il mese dopo, il dottor Z. ha visitato ancora il bambino e ha scritto testualmente: “M. ha perso ogni tratto di Disturbo Autistico o di Sindrome di Asperger”.
Quest’ultima diagnosi ha reso noi genitori non solo felici, ma entusiasti, perché abbiamo pensato di essere usciti da un incubo durato anni e tutto ciò grazie al metodo AU.GE.V. e all’operatrice dott.ssa Giovanna Gemmato , alla quale sento di dovere un grazie particolare per la sua costanza e pazienza, nonché competenza in questo campo. Ringrazio la dott.ssa Campanella per la sua vicinanza e per la sua fiducia nella guarigione di questi bambini. M. ora sta bene, a scuola è uno dei primi della classe e socializza volentieri con i suoi compagni.
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